Rumi, Freud e Neruda
Manoscritto del Mathnawi, 1478. |
بیخبر بودند از حال درون ** أستعیذ الله مما یفترونE questo medico speciale, diverso dagli altri, comincia la sua cura. Chiede al re di lasciarlo solo con la ragazza, poi la fa parlare, tenendole il polso. La fa parlare della sua nascita, della sua famiglia, della sua città. Il suo obiettivo è cercare la spina nel suo cuore:
Non conoscevano lo stato interno. Io cerco rifugio in Dio contro ciò che essi inventano. [Traduzione qui ed oltre di Gabriele Mandel; testo persiano qui.]
Antispecisti: nuova specie o nuova setta?
Sono diventato vegetariano nei lontani anni Ottanta, quando di anni ne avevo sedici o diciassette, e nessuno in Italia aveva la minima idea di cosa fossero seitan e tofu. Sono diventato vegetariano per una repulsione verso la violenza sugli animali alimentata dall'aver assistito all'uccisione di maiali e pecore nelle masserie del Gargano, ma è stato decisivo un fattore che era importante per il vegetarianesimo nell'antichità, e che ora sembra scomparso del tutto o quasi: l'ascetismo. In quegli anni studiavo la filosofia indiana, una scoperta decisiva per la mia formazione, e mi ero convinto che fosse necessario, per la mia crescita spirituale, un certo controllo del corpo e delle sue passioni; il vegetarianesimo serviva anche a questo. Confesso che c'era però anche dell'altro, nel mio essere vegetariano in quella prima fase adolescenziale. C'era un certo piacere di distinguermi dalla massa, di affermare la mia singolarità, perfino la mia stranezza, che evidentemente era un momento della mia formazione - autoformazione - individuale.
Dare senso all'Alternanza Scuola Lavoro
L'Alternanza Scuola Lavoro è una strategia chiave nel piano del Ministero per fare della scuola italiana, già ampiamente aziendalizzata, lo strumento per la formazione delle giovani generazioni ai valori del neoliberismo ed abituarle fin da subito al lavoro precario e sottopagato. Essa, peraltro, toglie tempo prezioso allo studio serio, sostituito con attività prive di qualsiasi valore formativo, come fare le fotocopie o consegnare panini al McDonald's. E' questo, in sintesi, la critica corrente all'Alternanza Scuola Lavoro. Non voglio, qui, replicare a questa interpretazione, che ha qualcosa di vero, ma anche molto di falso. Mi interessa mostrare piuttosto in che modo l'Alternanza Scuola Lavoro, comunque la si consideri, possa diventare una pratica estremamente formativa per i nostri studenti.
In piedi quando entra il docente?
Se fosse vero che, come dice il Corriere della Sera, "la maggioranza dei professori è d'accordo", sarebbe davvero preoccupante. Ma è già abbastanza preoccupante che a quasi centocinquant'anni dalla nascita di Maria Montessori, e nel suo paese (che tuttavia non l'ha mai amata troppo), si discuta di questo. Il tema è: alzarsi in piedi all'ingresso dei docenti. Se ne discute, sulle colonne del Corriere, partendo dal cestino lanciato contro una prof in una scuola: che è come discutere di giornalismo partendo da Vittorio Feltri. Del resto, la rappresentazione degli adolescenti come orde di scalmanati, restii ad ogni tentativi di incivilimento, con il cervello in pappa per troppo uso di Internet e telefonini, è il punto di partenza di una parte significativa dei ragionamenti attuali sulla scuola e l'educazione. Una rappresentazione denigratoria delle nuove generazioni che è vecchia quanto il mondo, ma è assolutamente inutile farlo notare.
Il Piccolo Principe & io
Presso l'editore Il Poligrafo di Padova è uscito il libro Ancora una volta Piccolo Principe. L'essenziale diventa "visibile" agli occhi di Maria Alessandra Soleti, di cui ho avuto il piacere di scrivere la presentazione. Eccone qualche pagina:
In principio era Kipling. Ci sarebbe questa frase in una ipotetica (ed evitabile) storia del mio personale rapporto con la lettura, che sarebbe un capitolo rilevante di una mia ancor più evitabile autobiografia. Just So Stories for Little Children, tradotto con Storie proprio così. Mi vedo ancora - ed è uno dei pochi ricordi della mia infanzia - in cartoleria, con mia madre, e quella richiesta insolita: voglio un libro. Quel libro. Un libro grande, cartonato, con molti disegni. Un libro che racconta le storie, strane e divertenti, di come e perché gli animali sono diventati come sono: perché la giraffa ha il collo lungo, perché il cammello ha le gobbe, perché l'elefante ha la proboscide. Eccetera. Solo da adulto avrei scoperto le illustrazioni originali di Kipling, che trovo bellissime. Quell'edizione invece era illustrata da disegni per bambini, che fecero bene il loro lavoro: non mi sarei appassionato alla lettura di quel libro (e forse alla lettura tout court) senza quelle illustrazioni. In principio era il testo, ma anche l'immagine. In principio era l'immagine che porta al testo. Eidos e Logos. Così è stato per me, così è stato per molti. Voi che leggete queste righe starete forse pensando al libro illustrato che è stato fatale per voi, che ha aperto il mondo magico della lettura e della fantasia. Ma sarà ancora così tra vent'anni? I ventenni, i trentenni di domani parleranno di un libro quasi magico, di figure animate dalle parole, di parole animate dalle figure? Può essere. Ma può essere anche che nei loro ricordi ci sia un'app su un tablet. Può essere che a compiere la stessa funzione iniziatica non sia stato un libro di carta, ma un software. Può essere che ricordino immagini animate, completate da suoni, e testi interattivi.
Il turbamento di Maria
Iscriviti a:
Post
(
Atom
)