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Blog di Antonio Vigilante

Massimo Cacciari e la lumpenfobia


Ho seguito oggi il convegno La discriminazione razziale fra diritto, etica e scienza presso l'Università di Siena. Mentre la sessione mattutina aveva un carattere tecnico giuridico, quella pomeridiana, su Politiche razziali, verità scientifica ed etica della dignità umana, comprendeva relazioni del genetista Telmo Pievani, del filosofo Massimo Cacciari e del giornalista Gad Lerner.
Non essendo né giurista, né scienziato, scrivo a caldo due righe sulla relazione di Massimo Cacciari. Il cui discorso per comodità sintetizzo nei seguenti punti:

1) Il razzismo è una ideologia. Qualsiasi dimostrazione scientifica sull'inesistenza della razza (sulla quale verteva il bell'intervento di Telmo Pievani) non coglie il punto. Ad una ideologia razzista bisogna contrapporre una ideologia antirazzista.

2) Questa ideologia antirazzista deve partire dalla dignità umana, che la nostra civiltà europea ha elaborato più di qualsiasi altra, sia nell'Illuminismo che nella tradizione teologica cristiana.

3) La dignità dell'uomo consiste nella sua possibilità di essere causa sui, nel suo non essere determinato dalla natura, ma di potersi scegliere liberamente.

4) Se la dignità umana consiste in questo, allora ogni volta che si chiude qualcuno in una definizione (tu sei questo) si sta offendendo la sua dignità. Ma il razzismo consiste appunto nel ridurre qualcuno alla sua presunta razza.

5) La libertà non è solo un diritto, ma un dovere. Io devo essere libero, devo corrispondere alla mia dignità.

6) La libertà non comporta alcun solipsismo. Io sono libero, ma presto scopro che non posso essere libero se non grazie e attraverso gli altri. Dunque non posso riconoscere la mia libertà senza riconoscere al contempo la libertà altrui.

Vediamo questi punti. Lasciamo per ora da parte il punto 1), e vediamo il punto

Glasperlenspiel #2

Havel havalim, 'amar Qohelet
Havel havalim, akol havel.
[Qohelet]

Però tu stesso sei nato nuovo sotto il sole. E il poema di cui sei l’autore è anch’esso nuovo sotto il sole, perché prima di Te non lo ha scritto nessuno. E nuovi sotto il sole sono tutti i tuoi lettori, perché quelli che sono vissuti prima di te, dopotutto, non hanno potuto leggerlo. [Wislawa Szymborska]

Mio Dio, ti canterò un canto nuovo,
suonerò per te sull'arpa a dieci corde
[Salmo 144]

Novis te cantabo chordis,
O novelletum quod ludis
In solitudine cordis.
[Baudelaire]

Oggi è data possibilità e libertà di compiere la pura fondazione di Dio, cioè di attuare finalmente l'ingresso di Dio all'essere e all'esserci, di effettuare finalmente l'inizio puro e l'avvento positivo di Dio; inteso Dio come Dio nuovo, strutturato secondo pura antimemoria e puro futuro, quindi Dio puramente non creatore e anticreatore che assume tutta la nostra irrealtà soprarealtà dentro un rapporto fondamentale opposto a quello di qualsiasi creare ed essere creato. [Tartaglia, Tesi per la fine del problema di Dio]