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Blog di Antonio Vigilante

Dalla protezione umanitaria al foglio di via

Un mendicante che chiedeva l’elemosina davanti ad un supermercato, a Siena, è stato allontanato con foglio di via. Poiché si tratta del destino di un essere umano, e di un essere umano che presumibilmente ha sofferto molto, vorrei provare ad approfondire la faccenda.
“Chiedeva l’elemosina di fronte al supermercato disturbando i clienti con insistenza, poi ha inveito contro la Polizia di Stato intervenuta. Per questo un nigeriano di 22 anni è stato prima sanzionato per accattonaggio e poi denunciato.”
Questi i fatti, in sintesi, così come forniti dalla Questura di Siena.
Il Regolamento comunale vieta all’articolo 35 di “raccogliere l'elemosina con petulanza, esponendo cartelli, ostentando menomazioni fisiche o con l'impiego di minori e/o animali”. Ora, il ragazzo nigeriano non esponeva cartelli, non ostentava menomazioni e non usava né minori né animali. Anche queste condizioni a dire il vero espongono alla libera interpretazione di chi guarda. Per quale ragione una persona sana può chiedere l’elemosina e una persona con menomazione no? Perché è chiaro che è difficile stabilire se la menomazione c’è o è ostentata. Nel caso specifico, l’aspetto decisivo è la petulanza. E qui la faccenda non è meno arbitraria. Chi stabilisce il livello oltre il quale c’è petulanza? Come si dimostra la petulanza? Ho avuto a che fare diverse volte con quel ragazzo. Non è mai stato petulante con me, né con nessuna delle persone che erano con me. Ho sentito molti amici, in questi giorni. Tutti hanno confermato la mia impressione: quella di un ragazzo che nemmeno chiedeva l’elemosina, stava lì ad aspettare che qualcuno desse qualcosa, a volte aiutando a spingere il carrello. Lo stesso atteggiamento di un ragazzo che ho incontrato per più di un mese tutte le mattina andando al lavoro. Era fermo al lato della strada, con un cappello in mano. In rigoroso silenzio. Naturalmente si vedeva bene che aveva bisogno: ma lui non chiedeva, propriamente, l’elemosina.