At

Blog di Antonio Vigilante

Bookchin a Siena

Lunedì scorso ho avuto il piacere di presentare alla Mondadori di Siena il libro di Murray Bookchin La prossima rivoluzione (BFS), alla presenza della figlia del filosofo, Debbie, e di Francesco Marilungo, operatore umanitario nel Rojava. Mentirei se dicessi che c'era il pubblico delle grandi occasioni - e del resto Siena non è Livorno, né Massa Carrara - ma il pubblico che c'era era attento, interessato e desideroso di discutere.
Ho incontrato Bookchin da qualche anno, alla ricerca (cominciata per me con Aldo Capitini) di una teoria e di una prassi democratica che vadano al di là dei rituali stanchi e ormai vuoti della democrazia rappresentativa, con lo spettacolo osceno di una classe politica più adatta al cabaret che al governo di una nazione e la paurosa deriva qualunquistica di un popolo sempre più volgare ed abbrutito. Capitini cercò fin dall'inizio - all'indomani del crollo del fascismo - una alternativa, che consisteva per lui nella omnicrazia, il potere di tutti esercitato attraverso quella assemblee popolari che chiamava Centri di Orientamento Sociale. Ed è questa la via di Bookchin, il municipalismo libertario, una proposta di organizzazione politica che fa del comune il luogo in cui è possibile una reale partecipazione politica. Il fine ultimo è la realizzazione di federazioni di comuni autenticamente democratici come alternativa allo Stato-Nazione, la prassi immediata è la costituzione nei comuni di forme di controllo del potere, che è già un passo deciso verso una democrazia autentica. Debbie Bookchin ha insistito, nel suo intervento, sulla necessità di sperimentare il municipalismo libertario anche in occidente, e non solo nel Rojava curdo, che come è noto ha una organizzazione politica che realizza la proposta di Bookchin, attraverso la mediazione di Abdullah Öcalan. Una esperienza è quella di Spezzano Albanese, piccolo comune della provincia di Cosenza nel quale fin dal 1992 si è costituita una Federazione Municipale di Base che si rifà apertamente al pensiero di Bookchin.