Papa Francesco e la diversità culturale
Disgustato da tanta violenza, il buon Bartolomé de Las Casas scriverà nel suo testamento:
Credo che, a causa di queste opere empie, scellerate e ignominiose, perpetrate in modo così ingiusto, barbaro e tirannico, Dio riverserà sulla Spagna la sua ira e il suo furore, giacché tutta la Spagna si è presa la sua parte, grande o piccola, delle sanguinose ricchezze usurpate a prezzo di tante rovine e di tanti massacri(3).
Non possiamo sostenere una spiritualità che dimentichi Dio onnipotente e creatore. In questo modo, finiremmo per adorare altre potenze del mondo, o ci collocheremmo al posto del Signore, fino a pretendere di calpestare la realtà creata da Lui senza conoscere limite(4).
Note
Nell’immagine: Theodor De Bry, illustrazione della Narratio Regionum indicarum per Hispanos Quosdam devastatarum verissima di Bartolomé de las Casas.
Articolo pubblicato su Gli Stati Generali, 22 giugno 2015.
Papa Francesco e la diversità culturale
Credo che, a causa di queste opere empie, scellerate e ignominiose, perpetrate in modo così ingiusto, barbaro e tirannico, Dio riverserà sulla Spagna la sua ira e il suo furore, giacché tutta la Spagna si è presa la sua parte, grande o piccola, delle sanguinose ricchezze usurpate a prezzo di tante rovine e di tanti massacri(3).
Non possiamo sostenere una spiritualità che dimentichi Dio onnipotente e creatore. In questo modo, finiremmo per adorare altre potenze del mondo, o ci collocheremmo al posto del Signore, fino a pretendere di calpestare la realtà creata da Lui senza conoscere limite(4).
Note
Nell'immagine: Theodor De Bry, illustrazione della Narratio Regionum indicarum per Hispanos Quosdam devastatarum verissima di Bartolomé de las Casas.
Articolo pubblicato su Gli Stati Generali, 22 giugno 2015.
Papa Francesco e la cultura del dominio
וַיְבָרֶךְ אֹתָם, אֱלֹהִים, וַיֹּאמֶר לָהֶם אֱלֹהִים פְּרוּ וּרְבוּ וּמִלְאוּ אֶת-הָאָרֶץ, וְכִבְשֻׁהָ; וּרְדוּ בִּדְגַת הַיָּם, וּבְעוֹף הַשָּׁמַיִם, וּבְכָל-חַיָּה, הָרֹמֶשֶׂת עַל-הָאָרֶץ. E Dio li benedisse, e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra e dominatela, e soggiogate i pesci del mare, gli uccelli del cielo e ogni vita che si muova sulla terra” (Genesi, 1, 28).
Molte volte è stato trasmesso un sogno prometeico di dominio sul mondo che ha provocato l’impressione che la cura della natura sia cosa da deboli. Invece l’interpretazione corretta del concetto dell’essere umano come signore dell’universo è quella di intenderlo come amministratore responsabile (4).
Non possiamo sostenere una spiritualità che dimentichi Dio onnipotente e creatore. In questo modo, finiremmo per adorare altre potenze del mondo, o ci collocheremmo al posto del Signore, fino a pretendere di calpestare la realtà creata da Lui senza conoscere limite. Il modo migliore per collocare l’essere umano al suo posto e mettere fine alla sua pretesa di essere un dominatore assoluto della terra, è ritornare a proporre la figura di un Padre creatore e unico padrone del mondo, perché altrimenti l’essere umano tenderà sempre a voler imporre alla realtà le proprie leggi e i propri interessi (8).
Oggi la Chiesa non dice in maniera semplicistica che le altre creature sono completamente subordinate al bene dell’essere umano, come se non avessero un valore in sé stesse e noi potessimo disporne a piacimento (11).
Papa Francesco e la cultura del dominio
וַיְבָרֶךְ אֹתָם, אֱלֹהִים, וַיֹּאמֶר לָהֶם אֱלֹהִים פְּרוּ וּרְבוּ וּמִלְאוּ אֶת-הָאָרֶץ, וְכִבְשֻׁהָ; וּרְדוּ בִּדְגַת הַיָּם, וּבְעוֹף הַשָּׁמַיִם, וּבְכָל-חַיָּה, הָרֹמֶשֶׂת עַל-הָאָרֶץ. E Dio li benedisse, e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra e dominatela, e soggiogate i pesci del mare, gli uccelli del cielo e ogni vita che si muova sulla terra" (Genesi, 1, 28).
Molte volte è stato trasmesso un sogno prometeico di dominio sul mondo che ha provocato l’impressione che la cura della natura sia cosa da deboli. Invece l’interpretazione corretta del concetto dell’essere umano come signore dell’universo è quella di intenderlo come amministratore responsabile (4).
Non possiamo sostenere una spiritualità che dimentichi Dio onnipotente e creatore. In questo modo, finiremmo per adorare altre potenze del mondo, o ci collocheremmo al posto del Signore, fino a pretendere di calpestare la realtà creata da Lui senza conoscere limite. Il modo migliore per collocare l’essere umano al suo posto e mettere fine alla sua pretesa di essere un dominatore assoluto della terra, è ritornare a proporre la figura di un Padre creatore e unico padrone del mondo, perché altrimenti l’essere umano tenderà sempre a voler imporre alla realtà le proprie leggi e i propri interessi (8).
Oggi la Chiesa non dice in maniera semplicistica che le altre creature sono completamente subordinate al bene dell’essere umano, come se non avessero un valore in sé stesse e noi potessimo disporne a piacimento (11).
Se la psico-fuffa entra in ospedale
Il vero motore è la grande luce interiore contenuta in ognuno di noi, una forza vibrante di intensità frequenziale altissima, da cui tutto parte e da cui tutto prende forma, che ci collega alla fonte della creazione e permette che noi stessi, attraverso il nostro pensiero, attraverso le nostre azioni, possiamo dar vita al reale che ci circonda e che ci appare ancora così misterioso da non poter essere compreso.
Ora, ognuno è libero di credere in quello che gli pare, che si tratti dell’Anima, delle vibrazioni, dello ying e dello yang, dell’aura, dei chakra, del prana e dell’apana, e così via. Una cosa però dev’essere chiara: tutte queste convinzioni appartengono alla religione, e non alla scienza. Vero è che la psicologia ha esplorato spesso la zona di confine tra l’una e l’altra, e che autori come Jung hanno fatto ricorso a categorie e termini religiosi come quello, appunto, di Anima (ed Animus), mentre altri, come il nostro Assagioli, si sono interrogati sulle pratiche spirituali orientali ed occidentali. Ma in questi casi, ed in altri, lo studio è stato condotto con un rigore analitico che ad alcuni critici della scientificità della psicoanalisi appare ancora insufficiente, e che tuttavia è lontano anni luce dalla disinvoltura d’una dottoressa Di Muro, con la sua psico-quantistica. La quale è, peraltro, in ottima compagnia. L’interesse crescente per le faccende interiori, di cui sarebbe interessante approfondire il legame con il sistema socio-economico, per saggiarne le motivazioni reali, spinge molta gente verso lo scaffale dei libri di psicologia. Molta gente che, spesso, non ha la preparazione necessaria per leggere Freud o Adler, e nemmeno la pazienza per cominciare dall’abc della psicologia scientifica, e grazie alla quale si apre un nuovo mercato, affine a quello, tutt’altro che in crisi, della New Age. Ed allora si dà loro in pasto una psicologia per creduloni.
Riconoscere questa pseudo-psicologia, questa psico-fuffa, non è difficile. Un primo indizio sono i toni trionfalistici. Il povero Freud aveva molti dubbi sulla possibilità di guarire realmente con la psicoanalisi. Gli pseudo-psicologi non hanno dubbi: basta comprare il loro libro per trasformare interamente la propria vita e trovare la felicità con il minimo sforzo. Il secondo indizio è, appunto, l’uso disinvolto di categorie che appartengono alla religione, e molto spesso alle religioni orientali. Il terzo indizio è il narcisismo. Per la psico-fuffa ognuno di noi è al centro dell’universo, o quasi; ognuno è un essere meraviglioso, speciale – una creatura di luce o qualcosa del genere. Un quarto indizio è un uso dei risultati della scienza non meno disinvolto di quello delle categorie religiose. Quale sia il vero senso delle ultime scoperte della fisica è una questione che fa tremare i polsi ai maggiori fisici viventi, ma uno psico-fuffologo non ha dubbi, e potrà spiegarti senza alcuna difficoltà il rapporto tra i quanti ed il tuo benessere psicofisico e la tua felicità. Come fa, appunto, la dottoressa Di Muro. Tutto questo, dicevo, può piacere, ed ognuno è libero di leggere le sciocchezze che preferisce. Ma se queste cose vengono insegnate in un luogo che dovrebbe essere messo sotto il segno della scienza e della ragione, allora c’è qualche problema. Ed anche abbastanza serio. Non amo gridare allo scandalo, ma è assolutamente inaccettabile che medici e infermieri, persone che dovrebbero, anzi che devono avere una formazione scientifica, e che lavorano in un campo delicatissimo, con persone che soffrono, si formino ricorrendo a teorie pseudo-scientifiche.
Peraltro, che medici ed infermieri (ma anche docenti e studenti) possano trarre giovamento dallo studio e dalla pratica della meditazione, è un’affermazione che mi guardo bene dal contestare. Ma si tratta di capire quale meditazione, e quali concezioni si veicolano attraverso la pratica. La meditazione vipassana esiste da duemila e cinquecento anni. Fa parte della pratica buddhista, ma è fatta di esercizi che si possono praticare anche senza avere alcuna fede religiosa, meno che mai buddhista. Esercizi sulla consapevolezza del respiro, delle sensazioni, degli stati mentali. In occidente la vipassana è nota in ambito scientifico come mindfulness. La sua sperimentazione risale alla fine degli anni Settanta, quando il medico Jon-Kabat Zinn ha cominciato ad usarla presso la Clinica per la Riduzione dello Stress da lui fondata presso la Massachusetts Medical School. C’è un’ampia letteratura scientifica sull’efficacia della mindufulness nella cura della depressione, nella riduzione dell’ansia e dello stress, nella prevenzione degli attacchi di panico e nella cura di altre problematiche psicologiche. Se quello dell’Azienda Ospedaliera di Foggia fosse un corso sulla mindfulness, non starei ora scrivendo questo articolo.
Esiste in questo paese, oggi, un attacco alla scienza ed alla mentalità scientifica senza precedenti. C’è un esercito di fanatici dell’omeopatia, delle cure alternative, dei rimedi miracolosi contro il cancro, della New Age, dello sciamanesimo e così via che ritiene che la mentalità scientifica vada abbattuta per sostituirla con teorie olistiche, cure miracolose naturalmente occultate dalla scienza ufficiale, antichi rimedi tramandati dalla Tradizione, gemme sacre, fiori dal profumo salvifico, eccetera. Un nuovo attacco che si aggiunge a quello, mai sopito, della Chiesa cattolica, con la sua passione per l’irrazionale e la superstizione, il sangue di San Gennaro e le sacre particole. Fino a quando questo esercito resterà fuori dai luoghi in cui si trasmette e si pratica la cultura scientifica – le scuole, le università, gli ospedali – si può essere relativamente tranquilli. Ma fatti come quello di Foggia, al quale altri si potrebbero aggiungere (anche riguardanti la scuola), dimostrano che si stanno aprendo delle brecce pericolose.
Se la psico-fuffa entra in ospedale
Il vero motore è la grande luce interiore contenuta in ognuno di noi, una forza vibrante di intensità frequenziale altissima, da cui tutto parte e da cui tutto prende forma, che ci collega alla fonte della creazione e permette che noi stessi, attraverso il nostro pensiero, attraverso le nostre azioni, possiamo dar vita al reale che ci circonda e che ci appare ancora così misterioso da non poter essere compreso.
Ora, ognuno è libero di credere in quello che gli pare, che si tratti dell'Anima, delle vibrazioni, dello ying e dello yang, dell'aura, dei chakra, del prana e dell'apana, e così via. Una cosa però dev'essere chiara: tutte queste convinzioni appartengono alla religione, e non alla scienza. Vero è che la psicologia ha esplorato spesso la zona di confine tra l'una e l'altra, e che autori come Jung hanno fatto ricorso a categorie e termini religiosi come quello, appunto, di Anima (ed Animus), mentre altri, come il nostro Assagioli, si sono interrogati sulle pratiche spirituali orientali ed occidentali. Ma in questi casi, ed in altri, lo studio è stato condotto con un rigore analitico che ad alcuni critici della scientificità della psicoanalisi appare ancora insufficiente, e che tuttavia è lontano anni luce dalla disinvoltura d'una dottoressa Di Muro, con la sua psico-quantistica. La quale è, peraltro, in ottima compagnia. L'interesse crescente per le faccende interiori, di cui sarebbe interessante approfondire il legame con il sistema socio-economico, per saggiarne le motivazioni reali, spinge molta gente verso lo scaffale dei libri di psicologia. Molta gente che, spesso, non ha la preparazione necessaria per leggere Freud o Adler, e nemmeno la pazienza per cominciare dall'abc della psicologia scientifica, e grazie alla quale si apre un nuovo mercato, affine a quello, tutt'altro che in crisi, della New Age. Ed allora si dà loro in pasto una psicologia per creduloni.
Riconoscere questa pseudo-psicologia, questa psico-fuffa, non è difficile. Un primo indizio sono i toni trionfalistici. Il povero Freud aveva molti dubbi sulla possibilità di guarire realmente con la psicoanalisi. Gli pseudo-psicologi non hanno dubbi: basta comprare il loro libro per trasformare interamente la propria vita e trovare la felicità con il minimo sforzo. Il secondo indizio è, appunto, l'uso disinvolto di categorie che appartengono alla religione, e molto spesso alle religioni orientali. Il terzo indizio è il narcisismo. Per la psico-fuffa ognuno di noi è al centro dell'universo, o quasi; ognuno è un essere meraviglioso, speciale - una creatura di luce o qualcosa del genere. Un quarto indizio è un uso dei risultati della scienza non meno disinvolto di quello delle categorie religiose. Quale sia il vero senso delle ultime scoperte della fisica è una questione che fa tremare i polsi ai maggiori fisici viventi, ma uno psico-fuffologo non ha dubbi, e potrà spiegarti senza alcuna difficoltà il rapporto tra i quanti ed il tuo benessere psicofisico e la tua felicità. Come fa, appunto, la dottoressa Di Muro. Tutto questo, dicevo, può piacere, ed ognuno è libero di leggere le sciocchezze che preferisce. Ma se queste cose vengono insegnate in un luogo che dovrebbe essere messo sotto il segno della scienza e della ragione, allora c'è qualche problema. Ed anche abbastanza serio. Non amo gridare allo scandalo, ma è assolutamente inaccettabile che medici e infermieri, persone che dovrebbero, anzi che devono avere una formazione scientifica, e che lavorano in un campo delicatissimo, con persone che soffrono, si formino ricorrendo a teorie pseudo-scientifiche.
Peraltro, che medici ed infermieri (ma anche docenti e studenti) possano trarre giovamento dallo studio e dalla pratica della meditazione, è un'affermazione che mi guardo bene dal contestare. Ma si tratta di capire quale meditazione, e quali concezioni si veicolano attraverso la pratica. La meditazione vipassana esiste da duemila e cinquecento anni. Fa parte della pratica buddhista, ma è fatta di esercizi che si possono praticare anche senza avere alcuna fede religiosa, meno che mai buddhista. Esercizi sulla consapevolezza del respiro, delle sensazioni, degli stati mentali. In occidente la vipassana è nota in ambito scientifico come mindfulness. La sua sperimentazione risale alla fine degli anni Settanta, quando il medico Jon-Kabat Zinn ha cominciato ad usarla presso la Clinica per la Riduzione dello Stress da lui fondata presso la Massachusetts Medical School. C'è un'ampia letteratura scientifica sull'efficacia della mindufulness nella cura della depressione, nella riduzione dell'ansia e dello stress, nella prevenzione degli attacchi di panico e nella cura di altre problematiche psicologiche. Se quello dell'Azienda Ospedaliera di Foggia fosse un corso sulla mindfulness, non starei ora scrivendo questo articolo.
Esiste in questo paese, oggi, un attacco alla scienza ed alla mentalità scientifica senza precedenti. C'è un esercito di fanatici dell'omeopatia, delle cure alternative, dei rimedi miracolosi contro il cancro, della New Age, dello sciamanesimo e così via che ritiene che la mentalità scientifica vada abbattuta per sostituirla con teorie olistiche, cure miracolose naturalmente occultate dalla scienza ufficiale, antichi rimedi tramandati dalla Tradizione, gemme sacre, fiori dal profumo salvifico, eccetera. Un nuovo attacco che si aggiunge a quello, mai sopito, della Chiesa cattolica, con la sua passione per l'irrazionale e la superstizione, il sangue di San Gennaro e le sacre particole. Fino a quando questo esercito resterà fuori dai luoghi in cui si trasmette e si pratica la cultura scientifica - le scuole, le università, gli ospedali - si può essere relativamente tranquilli. Ma fatti come quello di Foggia, al quale altri si potrebbero aggiungere (anche riguardanti la scuola), dimostrano che si stanno aprendo delle brecce pericolose.
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