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Blog di Antonio Vigilante

Adolescenti fuori controllo

Tre anni fa ho scritto un articolo per protestare contro un controllo antidroga in una mia classe. Un articolo per il quale ho ricevuto, insieme a non pochi apprezzamenti, decine di insulti e minacce. Un tale ha ritenuto opportuno chiamare la mia dirigente e chiedere il mio licenziamento; non contento, ha poi aperto in un forum una discussione dal titolo "Prof. Antonio Vigilante: un pessimo insegnante", che è ancora oggi uno dei primi risultati che si ottengono digitando in Google il mio nome. Intanto i controlli antidroga sono continuati. Quest'anno con una variante: invece di entrare in aula con il cane antidroga hanno fatto uscire gli studenti e hanno perquisito l'aula vuota. Il cane ha apprezzato molto un pezzo di mortadella residuo della merenda di uno studente. E dunque un qualche senso la cosa l'ha avuta, almeno per lui.
Ieri l'altro il ministro Salvini ha tenuto un comizio nella città in cui insegno, affermando che da settembre metterà polizia e carabinieri davanti alle scuole per stroncare la vendita di droga. Questa volta Antonio Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi ha avuto il buon senso di osservare che la cosa forse non è proprio realizzabile, considerando che ci sono quarantamila edifici scolastici, e di ricordare l'importanza della prevenzione.
Veniamo da mesi in cui gli studenti italiani sono stati sbattuti quotidianamente in prima pagina: lo studente che minaccia il docente, quello che lo insulta, quello che lo picchia. Sapete come funziona: bastano una decina di casi, dati in pasto all'opinione pubblica nell'arco di uno o due mesi, per creare allarmismo sociale. Basterebbe una rapida considerazione statistica per rendersi conto che il fenomeno semplicemente non esiste. In Italia gli studenti sono quasi otto milioni, quelli della secondaria inferiore quasi un milione e settecentomila, due milioni e mezzo quelli della secondaria superiore. Questo vuol dire che, anche considerando solo questi ultimi, la percentuale di studenti con comportamenti gravemente irrispettosi verso i docenti risulta statisticamente irrilevante.

I fascisti di oggi e gli sfascisti di ieri

Ai tempi del referendum costituzionale, nel novembre del 2016, scrissi sul mio profilo Facebook questo post:

Il governo Renzi è un governo neoliberista, e poiché il neoliberismo va combattuto, il governo Renzi va combattuto. Questo dice l'etica dei principi.
L'etica della responsabilità suggerisce di considerare l'esito di un gesto politico. L'opposizione a un governo mira al suo indebolimento e alla sua caduta. Ma chi può avvantaggiarsi politicamente della caduta del governo Renzi? Non esiste nessuna opposizione di sinistra che possa avvantaggiarsene. Gli unici che possono trarne un vantaggio politico sono Salvini e Grillo. Che non sono antiliberisti. Sono un neoliberismo con l'aggiunta del razzismo e del populismo.
Ora, se va al governo Salvini, l'Italia tocca il fondo. Ma tranquilli, le vostre vite di borghesi di sinistra non saranno stravolte. Potrete continuare nella vostra pacifica vita di impiegati, potrete continuare a pontificare col culo sulle vostre cattedre, raddoppiando gli strali contro quel governo che avete reso possibile, e mostrando le vostre belle mani pulite. Pulitissime.
Ad essere stravolta sarà la vita degli stranieri, degli immigrati, dei richiedenti asilo. Sarà stravolta la vita della donna che amo, e la mia. Sarà stravolta la vita di chi si troverà ad essere additato come nemico pubblico.
Non è sulla vostra pelle che si decide la partita.

Ora tocca leggere le analisi indignate degli stessi che, con le loro analisi indignate di ieri, hanno reso possibile lo sfascio attuale.