Essere dentro (o dietro) di sé
Ognuno avverte di subire violenza ogni volta che viene costretto a
fare qualcosa contro la sua volontà, viene privato della propria libertà
ed oppresso da circostanze esteriori. Se si è sfortunati, queste
situazioni si verificano quotidianamente per molte ore. Per alcuni il
lavoro non è altro che questo: fare per diverse ore al giorno cose che
non vorremmo fare; il lavoro è, cioè, non un fattore di crescita e di
realizzazione personale, ma una vera e propria maledizione.
Il libro e l'opera: nota sull'editoria elettronica
LEGGO in questo post su Penna Blu
una lista di pro e contro del libro cartaceo e di quello elettronico.
Possiedo un ebook reader da circa un anno e mezzo: se dovessi fare una
mia lista, i pro del libro elettronico sarebbero molti di più dei
contro, e il confronto tra ebook e libro cartaceo andrebbe tutto a
favore del primo. Probabilmente perché sono quasi del tutto insensibile
al fascino della carta stampata, all’odore del libro eccetera; mentre mi
pare che l’ebook essenzializzi, per così dire, il libro; o meglio: che
liberi l’opera dal libro. L’opera è il libro inteso dal punto di vista
ideale, il libro è la concretizzazione, la materializzazione dell’opera.
La Divina Commedia può avere mille aspetti diversi, a seconda delle
diverse edizioni, dei diversi libri in cui si concretizza: può essere
rilegata o in brossura, di carta pregiata o scadente, con illustrazioni o
meno. Ora, le cose sono due: o il libro influenza l’opera, oppure no.
Per una scuola maieutica
ALL’INIZIO degli anni Settanta Danilo Dolci maturò il progetto di creare un centro educativo che impiegasse la metodologia della maieutica reciproca, già sperimentata con successo come strumento per lo sviluppo comunitario. Il progetto non era particolarmente audace per chi, con la sola forza della maieutica e della protesta nonviolenta, era riuscito tra l’altro a creare una diga, quella sullo Jato, sottraendo alla mafia il controllo dell’acqua. Doveva essere, il centro educativo, una struttura progettata maieuticamente, vale a dire ascoltando le aspirazioni di bambini e ragazzi, padri e madri, educatori della zona. Nasce così il centro educativo di Mirto, in una bellissima posizione collinare che consente di vedere il mare, come richiesto soprattutto dai bambini. Ma le difficoltà non sono poche.
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