Blog di Antonio Vigilante

7 novembre, sabato

Nell'autobus una decina di richiedenti asilo. Due ragazzi del Bangladesh, gli altri sono africani. Mentre osservo, più di quanto sarebbe opportuno, uno di loro seduto di fronte a me, penso che il suo volto interamente segnato e sfregiato da cicatrici dovrebbe essere uno dei dati elementari da cui partire per costruire una vita comune decente.